Giardino Curti e Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale

Voltoni Palazzo Comunale di Imola
Marzo 20, 2019

Lavori di realizzazione del Giardino Stefanino Curti e Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale

 


Note illustrative sul progetto

 


La sistemazione del Monumento ai Caduti nel Giardino “Stefanino Curti” risponde a due obiettivi:

  • conservare e riqualificare il giardino, che conserva elementi distintivi rilevanti;
  • valorizzare in un nuovo contesto il Monumento ai Caduti, la storia e il significato che rappresenta.

Il progetto dunque ha cercato di valorizzare le caratteristiche qualificanti sia del giardino che del Monumento, armonizzandole dando vita ad un nuovo spazio. Si è posta dunque attenzione al rapporto degli spazi verdi del giardino esistente rispetto a quelli esterni, cercando con l’inserimento del Monumento di non stravolgere l’area, creando un corretto rapporto spaziale e volumetrico.

I temi fondamentali che hanno guidato il percorso progettuale sono i seguenti:

  • il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale nel percorso della memoria
  • inserimento del monumento e relazione con il contesto
  • rappresentazione del valore della memoria e luogo per il raccoglimento

Il monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale nel percorso della memoria

 


Il Tavolo Tecnico Istituito nel 2008 dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali nell’ambito degli accordi tra Ministero e Comune di Imola, ha fatto propria la proposta avanzata dal Coordinamento delle Associazioni d’Arma Imolesi di inserire il Monumento nel giardino Curti in un ideale “percorso della Memoria” che “parte e si chiude nel centro della città” di Imola e che collega alcuni dei “monumenti e luoghi che ricordano la sua storia, le sue vicissitudini e sofferenze”. Nel progetto non si è pertanto limitato l’intervento alla sola area circostante il Monumento, ma si è estesa a tutto il giardino, dando corpo a una delle tappe del percorso della memoria indicato. Tale percorso attraversa in senso est-ovest tutto il giardino ponendosi inoltre quale elemento ordinatore dello spazio e delle funzioni che ivi già si svolgono non stravolgendole ma attraversandole pur individuandole più specificatamente e diventando l’elemento di collegamento tra le une e le altre.

Inserimento del monumento e relazione con il contesto

 


Nell’iter del progetto si è cercata costantemente la fusione di elementi naturali e di elementi costruiti attorno all’emergenza del Monumento ai Caduti.

La forma allungata e irregolare e le funzioni che già vi si svolgono portano dunque alla scelta di concepire il giardino come una successione di spazi interrelati ove ognuno è un microcosmo e il cui elemento unificatore è il percorso immerso nel verde.

In tal senso la presenza del Monumento è dominante lo spazio da un punto di vista dimensionale, ma si relaziona con gli elementi naturali esistenti e di progetto in un rapporto di dialogo costante; così la presenza del filare di pioppi si confronta per forma e dimensioni con il monumento e nel contempo ne stabilisce un filtro naturale rispetto alla presenza della pista ciclabile, del parcheggio e della strada.

La massa dei Cedri, i Tigli, le specie variegate di Pini, diventano sfondo naturale e in gran parte sempreverde alle prospettive lunghe del monumento definite dagli elementi antropici di progetto.

Rappresentazione del valore della memoria e luogo per il raccoglimento

 


La progettazione dello spazio del giardino è fatta di spazi successivi curvilinei che si succedono, attenuandone le spigolosità senza imbrigliarlo in orditure, partizioni dello spazio che andrebbero inevitabilmente a scontrarsi con la sua vocazione naturalistica. Al contrario la rigidità compositiva del Monumento con le sue quattro “facciate” e il senso di centralità che inevitabilmente assume in qualsiasi luogo ove venga eretto necessita di una progettazione ove vengano esaltate simmetrie e percorsi prospetti oltre a disegno geometrico dello spazio circostante. Tali due istanze sembrano apparentemente contrastanti, al contrario l’obiettivo è stato quello di esaltare le seconde, inserendole in un più ampio contesto in cui le prime fungono da caratteristica dominante dello spazio.

L’inserimento del Monumento nel Giardino nel punto centrale rispetto ai filari di tigli e di pioppi dell’area più libera da alberi permette il rispetto dell’esistente e consente di dare il necessario respiro attorno all’opera monumentale che è ben visibile da tutte le posizioni sia sui percorsi pedonali che carrabili circostanti. L’ingesso nell’area è sottolineata oltreché dalla variazione di linguaggio degli elementi architettonici precedentemente descritta anche dall’inserimento di una lastra in bronzo nei 4 punti di ingresso sul percorso rettilineo che conduce al monumento con la scritta “Monumento ai caduti della I guerra Mondiale” e gli stemmi del Comune e della Repubblica.

Si è cercato di reinterpretare il luogo dandogli quelle caratteristiche di raccoglimento e luogo della memoria che mai ha avuto nel centro della piazza principale di Imola, a tale scopo diversi elementi si ergono dal piano di calpestio diventando panchine e sedute rivolte verso il Monumento: la volontà è quella di esprimere il significato più aderente allo spirito di chi ha voluto un Monumento alla memoria; luogo di sublimazione dei concetti di raccoglimento e di ricordo di persone che hanno subito una guerra ormai lontana e che rivivono per e nella nostra pace.

Materiali e pavimentazione

 


Nella pavimentazione attorno al Monumento, seguendo anche una sollecitazione degli organi di tutela si è previsto l’ampio riutilizzo dei ciottoli che facevano parte del manto ora smontato e accatastato in piazza Matteotti; i percorsi e le panchine circostanti sono realizzati con pietra arenaria in lastre, mentre nel percorso nel giardino viene utilizzato calcestruzzo colorato architettonico o “chromofibre” dei colori nei toni delle terre.

È previsto il recupero dei vecchi lampioni in ghisa facenti parte dell’assetto in Piazza Matteotti che, già restaurati nel 2006, saranno collocati ai quattro angoli circa alla stessa distanza della posizione originaria, mentre le lapidi con i nomi dei caduti saranno rimontate sul monumento durante la fase di ricollocazione. Lungo il percorso nel giardino e le altre aree, non prettamente pertinenziale del Monumento verranno collocati lampioni a disegno moderno anche a sottolinearne la diversa vocazione.